Le tappe dell’accompagnamento


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Accompagnare un progetto presuppone la strutturazione in varie tappe che, grazie alla loro complementarietà, daranno al progetto una dimensione sostenibile ed educativa.

Obiettivo pedagogico

Questa scheda metodologica traccia le tappe necessarie per accompagnare un progetto educativo sulla transizione ecologica. Il progetto sarà realizzato con diversi attori in un’ottica di cittadinanza attiva.
L’obiettivo dell’accompagnatore (o facilitatore) è quello di rendere gli attori autonomi e capaci di portare avanti il progetto. Il progetto ha come perni le tematiche dello sviluppo sostenibile, dell’etica della comunicazione e della democrazia partecipativa.
L’obiettivo non deve essere soltanto quello di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini, ma anche impegnare il territorio e la comunità circostante, le imprese, le associazioni e l’amministrazione pubblica nella concretizzazione del progetto stesso.
Per raggiungere ciò, è necessario partire da strumenti metodologici.

Premessa metodologica

Quali sono le tappe che l’accompagnatore deve avere in mente per attuare un progetto di transizione ecologica?
Per definire correttamente le tappe bisogna prima di tutto dividere il progetto in sequenze, in funzione della sua durata: il progetto può durare settimane, mesi, anni, o anche solo qualche giorno. Se il progetto si sviluppa sul lungo periodo, bisognerà attuare degli strumenti di pilotaggio adatti: cabina di regia, gruppi di lavoro, ecc.
Definire gli obiettivi permette di valutare i volumi necessari a ciascuna tappa, senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo finale del progetto.
D’altro canto, non bisogna dimenticare che l’accompagnatore agisce sempre in un contesto concreto che impegna delle persone e delle relazioni (quadro educativo). L’accompagnatore deve valutare in maniera molto concreta tutti gli avvenimenti e le dinamiche che possono influenzare lo stato di avanzamento del progetto: indecisione, tensioni, deleghe, ritardi o rinvii del progetto.
In sintesi, l’elaborazione e la programmazione operative devono adattarsi al quadro educativo reale. Allo stesso tempo, la programmazione prende in considerazione le interrelazioni tra attori.
Si riportano qui di seguito le tappe metodologiche.

La preparazione del progetto

Lo scopo: spiegazione chiara e concisa delle ragioni per intraprendere il progetto. Identificazione delle risorse disponibili per iniziare la pianificazione, in termini di tempo e risorse economiche, discutendone con i partner finanziari.

L'analisi del contesto

analisi del territorio sul quale il progetto viene intrapreso, degli attori e delle sfide. È importante prendere in considerazione anche i dati amministrativi e politici del territorio interessato.
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Conoscere i territori e i progetti che esistono, i servizi dedicati e i referenti nominati, i partner importanti per questi territori, trovare i progetti di riferimento e analizzarli, e di conseguenza adattarli al territorio. Yann Abonneau, responsabile dei progetti di educazione ambientale


Gli obiettivi

: possono essere identificati solo dopo un’analisi del contesto, del territorio nel quale si agirà e della reattività dei partecipanti. Dovranno essere calibrati in funzione dei bisogni reali, tenendo conto di tutte le variabili intermedie. Devono essere appropriati e proporzionati al problema che tentano di risolvere, così come alle risorse di cui dispongono.

La strategia

sviluppo di un metodo operativo di intervento strategico per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Elaborare una strategia di accompagnamento
Un gruppo di lavoro della rete di educazione ambientale di Lozère elabora una strategia per accompagnare un progetto sulla gestione delle acque.
Si tratta di passare da una postura di animatore a quella di accompagnatore appoggiandosi a delle persone "risorsa" e a delle competenze locali. I componenti del gruppo si scambiano le loro visioni di questo accompagnamento specifico e ne tracciano le tappe.


L'avvio del progetto

L’accompagnatore “fa rete”: si fa conoscere o è parte egli stesso di una rete preesistente. Egli presenta e motiva il progetto, si concentra su chi beneficerà di esso, stabilisce gli obiettivi e i risultati attesi con i partecipanti, ai quali bisogna spiegare le sfide sociali, politiche e ambientali del territorio, collegando poi il tutto con la transizione ecologica.

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Una dinamica partecipata implica molti attori. Si tratta di dinamiche tra cittadini, spesso strutturati in reti informali, multiformi. Noi dobbiamo essere d'aiuto sul tema della dinamica partecipata. Yann Abonneau, responsabile dei progetti di educazione ambientale


È molto importante pianificare il lavoro con la rete, definire i tempi e gli strumenti necessari, al fine di sviluppare una modalità adeguata dando la priorità alla capacità del gruppo di auto-organizzarsi e lasciando la porta aperta ad eventuali nuovi partecipanti. Sarà allora essenziale assegnare i compiti, ruoli e responsabilità a ciascun partecipante.

Condurre e accompagnare un progetto

L’accompagnatore formerà un gruppo per conoscere e interagire (nonché far interagire) il gruppo di lavoro, insistendo sul senso di responsabilità condivisa, capace di valorizzare le iniziative e i contributi individuali dei partecipanti al fine di evitare la dispersione delle energie collettive.
Fornisce inoltre al bisogno l’appoggio tecnico necessario e fa attenzione affinché il gruppo non si allontani dall’obiettivo predefinito.
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Servono delle competenze di montaggio dei progetti, di animazione e mobilitazione di collettivi, sulle competenze psicosociali che sono importanti tanto quanto la parte metodologica e le competenze tecniche.
Sofie Aublin, animatrice della rete di educazione ambientale nell’insegnamento agricolo


Le attività

È necessario prevenire tappe e interventi, sia a livello quantitativo che a livello qualitativo, al fine di raggiungere gli obiettivi.

Gestione degli imprevisti

È importante considerare scenari inattesi: insoddisfazione, conflitti, prevaricazioni, banalizzazioni, dispersioni. L'insorgere di imprevisti e i rischi che possono compromettere la riuscita del progetto vanno in linea di massima previsti. Vanno studiate strategie di risoluzioni e bisogna tener conto di eventuali ritardi.

La postura dell’accompagnatore

L’accompagnatore sa comunicare, ha immaginazione e ha spirito innovativo: questo gli permette di adattarsi a diverse situazioni. Deve inoltre saper trasmettere benessere e serenità.
L’accompagnatore sa ascoltare e sa mediare, oltre che ricoprire la carica di autorità in grado di condurre e mediare dibattiti e momenti collettivi. Apprezza la bellezza e favorisce il sapersi meravigliare.
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Per questo, l'accompagnatore, da il suo appoggio, le sue capacità affinchè le persone possano diventare creatori e attori nel quotidiano, nelle soluzioni e nei progetti. Si tratta di valorizzare le competenze, i potenziali e le capacità di apprendimento e di evoluzione di ognuno.
Sandrine Cendrier, REEL 48


Il linguaggio utilizzato è fondamentale, dato che deve essere modulato in funzione del pubblico: semplice e ludico, oppure scientifico e tecnico, a seconda dell’età e del grado di educazione dei partecipanti.
Anche la flessibilità è molto importante: l’accompagnatore si adatta alle esigenze del gruppo, in cui nessuno deve sentirsi trascurato o rimanere inascoltato.
Un bravo accompagnatore sa anticipare la valutazione finale del processo, aggiustando il tiro in funzione degli ostacoli. Guida il dialogo tra attori differenti (enti pubblici, cittadini, amministratori, imprese). Di conseguenza, la leadership è un elemento di sintesi e di coordinamento tra i partner che partecipano.
Per rendere tutto questo possibile, l’accompagnatore deve migliorare la propria capacità di comunicazione, verbale e non verbale, in particolare il tono della voce, la gestione delle pause, le espressioni del viso e l’organizzazione dello spazio. In questo contesto, eventuali conoscenze di psicosociologia, pedagogia e didattica risultano molto utili.

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C'è un minimo di conoscenza delle scienze umane, psicologiche, neurologiche ed empatiche. L'economia delle emozioni va esplorata per migliorare nel tempo
Philippe Barret, mediatore territoriale


Il proseguo

Ciò permette di verificare se il progetto possa realizzarsi o no, se ci sono differenze, scarti tra quanto previsto e quanto si è raggiunto. In tal modo si può intervenire in itinere e aggiustare il tiro. Per osservare l’evoluzione, bisogna dunque far partecipare tutti, e tutti devono regolarmente dare conto delle proprie attività e responsabilità. Bisogna anche utilizzare strumenti utili come questionari, rapporti e dossier.

La fine dei lavori

Assieme ai partecipanti si fa una rilettura critica e una valutazione del percorso e degli obiettivi raggiunti. Perciò è importante stimolare la capacità critica del gruppo.

La griglia di osservazione delle attività

L’accompagnatore prende nota di tutti gli aspetti del progetto: reazioni su come viene accolto, rapporto con il gruppo, gestione dello spazio e degli strumenti, suddivisione del tempo, scelta del linguaggio, livello di rielaborazione finale, livello di engagement da parte dei partecipanti. Nella griglia vanno altresì segnalati i momenti positivi nonché le difficoltà riscontrate dai partecipanti nel corso del progetto.
  • Il questionario per i partecipanti

Si chiede ai partecipanti di trascrivere le loro impressioni sugli incontri, sulla postura dell’accompagnatore e sulla gestione dei tempi del progetto.
Ecopsicologia - Esercizi
Dopo l'introduzione sulla definizione di ecopsicologia e sul mondo eco-centrico, vengono proposti esercizi a un pubblico di persone adulte affinché si mettano in gioco nella natura. Ci si può ispirare a queste tappe per la gestione di un gruppo.


Scenari d'utilizzo di questa sequenza

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Questa scheda può essere considerata come un apporto teorico e individuale se viene utilizzata da una persona in autoformazione (La griglia di valutazione vi aiuterà) oppure se viene utilizzata nella dinamica di gruppo attraverso un approccio di giochi di ruolo (dovete accompagnare un progetto, come lo gestite e lo conducete?)
Si possono anche definire, durante la formazione, le differenti tappe dell'accompagnamento e i vari modi per metterli in pratica.

Connessioni con altri moduli

  • Modulo 1: Comprensione della transizione ecologica e la capacità di spiegarla alle diverse tipologie di eco-utenti. Conoscenza dell'educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.
  • Modulo 2: Saper mobilitare i cittadini con differenti attività, anche con delle immagini.
  • Modulo 4: Approcci differenti per attori differenti: è molto importante identificare il metodo da adottare, classico o emotivo (ecopsicologico).
  • Modulo 5: Postura dell'accompagnatore.

Valutare la sequenza

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Cliccando sul pittogramma, potete scaricare la scheda di valutazione per questa sequenza e conservarla: vi sarà utile per la vostra attività professionale.

Stampare la pagina

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Autrice della scheda : Eleonora Dall'Olio, Koiné Cooperativa Sociale ONLUS


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