l’Analisi delle Pratiche Professionali

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L’Analisi delle Pratiche Professionali (APP) è uno strumento che permette di prendere le distanze dalle proprie pratiche lavorative per comprenderle, chiarirle, migliorarle e trasformare così la propria esperienza in una vera e propria formazione.
Per essere attuato necessita la supervisione di un professionista di APP.

Obiettivo pedagogico di questa scheda

  • Comprendere cosa sia l’APP
  • Conoscere le condizioni di attuazione dell’APP

APP: a cosa serve?

L’Analisi delle Pratiche Professionali è un metodo di “lavoro” collettivo esigente, utile ad affrontare situazioni professionali nuove, difficili, complesse o in evoluzione. Può avere obiettivi e ambiti di applicazione diversi:
  • Analizzare collettivamente problemi istituzionali, organizzativi, professionali, pedagogici, educativi;
  • Indagare, arricchire, rinforzare, o mettere in discussione, far evolvere alcuni processi;
  • Accompagnare la creazione o la trasformazione di un nuovo mestiere o di una nuova funzione, l’assunzione di nuovi ruoli;
  • Imparare e sviluppare modi di ragionare e modi di fare, individuali e collettivi, nuovi e diversi.

Dal momento in cui avete un gruppo che ha esperienza e vissuto situazioni professionali, e un certo numero di domande da porre sulla vostra vita professionale, potete proporre una sequenza in cui porre una domanda sul vostro lavoro.
Si tratta dell'analisi delle pratiche professionali.

Contesti di utilizzo

L’APP è un metodo il cui uso è in via di sviluppo, specialmente per quelle professioni nelle quali la relazione con l’altro è predominante (sanità, educazione, formazione…).

Esistono inoltre diversi approcci che si avvalgono dell’APP e altri che si avvicinano ad essa. Tuttavia, l’APP non può pretendere di affrontare tutte le questioni e non può essere adatta a tutte le situazioni.

Non si sostituisce ad altre modalità: formazioni, gruppi di progettazione, consulenza e accompagnamento, etc. Conviene dunque essere prudenti nel ricorrere all’APP.

Le precauzioni da prendere sono due:
  • Verificare che l’approccio sia adeguato
  • Le competenze degli animatori dell’APP. Le specificità di tale ruolo – coinvolgimento dei partecipanti, ritorno sull’attività realizzata, e analisi delle difficoltà e dei problemi incontrati in situazione – richiedono all’animatore delle competenze specifiche.

Cosa è l’APP

  • Un approccio di gruppo, accompagnato da un animatore.
  • Il focus del lavoro collettivo, degli scambi e delle analisi è la pratica professionale, ossia ciò che le persone devono fare, che hanno fatto, che potrebbero fare; come l’hanno fatto o potrebbero farlo; le condizioni istituzionali ed organizzative in cui agiscono.
  • L’analisi è dunque effettuata su delle pratiche concrete. Si presuppone che i partecipanti abbiano delle pratiche da analizzare e delle modalità di lavoro future da costruire, arricchire, far evolvere.
  • L’attenzione è volta a ciò che risulta problematico, difficile, complesso, nuovo, confuso, o semplicemente poco analizzato nel corso delle mansioni quotidiane.
  • Il lavoro collettivo è basato sul dialogo, ma fa uso di alcuni strumenti per facilitare, dirigere e regolare la narrazione delle pratiche, così come di linee guida per interpretare ed analizzare le pratiche e il relativo contesto.
  • Gli strumenti metodologici hanno per obiettivo quello di accompagnare i partecipanti nella produzione di nuove prospettive riguardo i problemi incontrati, le situazioni da affrontare e da far evolvere; questo per poterli prevedere ed per poterli affrontare, utilizzando modi di pensare diversi.
  • Gli effetti attesi saranno sulle pratiche professionali ed il relativo contesto.
  • Il processo deve avere un ampio lasso di tempo.
  • La composizione del gruppo può variare. Solitamente è costituito da persone che svolgono la stessa professione, con la stessa funzione o con gli stessi tipi di problema, che appartengono o meno alla stessa struttura. Può essere anche un gruppo di soggetti con diversi ruoli, nel momento in cui l’analisi delle pratiche mira a risolvere una difficoltà collettiva, a costruire e condurre un progetto, a definire o rivedere l’organizzazione.
  • Un gruppo di APP presuppone un coinvolgimento volontario dei partecipanti.
  • Il lavoro di gruppo è messo a punto, gestito e regolato dall’animatore.
  • Non vi potrà essere un osservatore, che non partecipa al lavoro di gruppo.

Cosa non è l’APP

  • Un luogo di discussione a ruota libera.
  • Terapia di gruppo.
  • Un modo di affrontare problemi personali.
  • Un gruppo affidato ad una guida.
  • Un luogo di giudizio, valutazione o critica.
  • Un modo per avvallare soluzioni e pratiche già costruite e decise altrove.
  • Una soluzione a tutto.
  • Un metodo facile in sostituzione a formazioni organizzate. In compenso, spesso i partecipanti si rendono conto di voler estendere e completare l’analisi delle pratiche attraverso delle formazioni.
  • Uno scambio di pratiche, poiché questo prevede la condivisione di pratiche e strumenti.

Attività e attori

Una delle caratteristiche dell’APP vede il soggetto (la persona) essere parte integrante del soggetto analizzato (altrimenti detto Oggetto); ciò implica un metodo accogliente che si basa su una deontologia specifica a protezione dei diversi attori.


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I partecipanti ad un dispositivo di questo tipo sono invitati a prendere parte all’analisi, ovvero a lavorare alla co-costruzione del senso delle loro pratiche e/o al miglioramento delle tecniche professionali.
Questa elaborazione in una situazione inter-individuale, più spesso di gruppo, ha una certa durata e necessita della presenza di un animatore: generalmente un professionista nell’ambito delle pratiche analizzate, che gestisca lo strumento di lavoro facendo riferimento alle referenze teoriche più diffuse.” (Blanchard-Laville, Fablet, 2000).


Cosa viene analizzato: le pratiche degli attori

Se gli attori stessi sono oggetto di studio, si inseriscono in un sistema complesso di fatti, storie, contesti…andando così a delineare la pratica professionale.
Semplificando, una definizione generale e condivisa di pratica professionale potrebbe essere questa:

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una pratica professionale coinvolge un soggetto, cui è assegnata una funzione socialmente definita, in un’azione che chiama in gioco dei saperi, delle competenze, definite da dei valori Jackie Beillerot, l’APP. Les cahiers pédagogiques


Approcci e strumenti: due esempi

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Lien vers: https://etreserasmus.eu/?ApPIt/download&file=GEASEit.pdf
Ci sono molti strumenti di gruppo che possono rivelarsi particolarmente rilevanti per gli educatori ambientali, come il GAP (Gruppo di Approfondimento Professionale) ed il GFASE (Gruppo di Formazione all’Analisi delle Situazioni Educative).

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Autore del foglio
David Kumurdjian, Montpellier Supagro, IEAE de Florac


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